Tabella riassuntiva
Cosceneggiatore
Roma ore 11 (1952) di G. De Santis, non accreditato
Un marito per Anna Zaccheo (1953) di G. De Santis
Donne proibite (1954) di Giuseppe Amato
Giorni d’amore (1954) di Giuseppe De Santis
Quando tramonta il sole (1955) di Guido Brignone
Uomini e lupi (1957) di Giuseppe De Santis
Un ettaro di cielo (1958) di Aglauco Casadio
La strada lunga un anno (1959) di Giuseppe De Santis
Le notti dei teddy boys (1959) di Leopoldo Savona
Il treno senza orario (1959) di Veljko Bulajić
Vento del sud (1959) di Enzo Provenzale
L’impiegato (1960) di Gianni Puccini
La garçonnière (1960) di Giuseppe De Santis
Il gobbo (1960) di Carlo Lizzani
Nudi per vivere (1964) di Elio Montesti
Cosoggettista
Giorni d’amore (1954) di Giuseppe De Santis
Quando tramonta il sole (1955) di Guido Brignone
Uomini e lupi (1957) di Giuseppe De Santis
Le notti dei teddy boys (1959) di Leopoldo Savona
Il carro armato dell’8 settembre (1959) di G. Puccini
L’impiegato (1960) di Gianni Puccini
La garçonnière (1960) di Giuseppe De Santis
L’assassino (1961)
I giorni contati (1962)
Alta infedeltà (1964), episodio Peccato nel pomeriggio
La decima vittima (1965)
Un tranquillo posto di campagna (1968)
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970)
La classe operaia va in paradiso (1971)
La proprietà non è più un furto (1973)
Aiuto regista
Roma ore 11 (1952) di G. De Santis, non accreditato
Un marito per Anna Zaccheo (1953) di G. De Santis
Giorni d’amore (1954) di Giuseppe De Santis
L’impiegato (1960) di Gianni Puccini
Roma ore 11 (1952)
Durata: 105 minuti – b/n | Genere: drammatico | Regia: Giuseppe De Santis | Soggetto: Cesare Zavattini, Basilio Franchina, Giuseppe De Santis, Rodolfo Sonego, Gianni Puccini | Sceneggiatura: Elio Petri (non accreditato), Cesare Zavattini, Basilio Franchina, Giuseppe De Santis, Rodolfo Sonego, Gianni Puccini | Produttore: Paul Graetz | Casa di produzione: Titanus | Fotografia: Otello Martelli | Montaggio: Gabriele Varriale | Scenografia: Leon Bersacq | Costumi: Elio Costanzi | Musiche: Mario Nascinbene | Prima proiezione: 1 marzo 1952
Interpreti e personaggi principali
Lucia Bosè: Simona | Carla Del Poggio: Luciana Renzoni | Maria Grazia Francia: Cornelia Riva | Lea Padovani: Caterina, la prostituta | Delia Scala: Angelina, la domestica | Elena Varzi: Adriana | Raf Vallone: Carlo | Massimo Girotti: Nando | Irene Galter: Clara | Paolo Stoppa: padre di Clara | Armando Francioli: Romoletto | Paola Borboni: Matilde
Sinossi
In seguito ad un annuncio di lavoro pubblicato su un giornale, duecento ragazze si presentano ad un indirizzo in via Savoia a Roma per ottenere un posto di lavoro di dattilografa presso lo studio di un ragioniere. In un’Italia esasperata dalla disoccupazione in genere, ma ancor più da una impossibilità per le donne di trovare lavoro, rispondono all’annuncio le più disparate giovani: nobili decadute, donne con il marito disoccupato, gestanti non sposate, prostitute che cercano di cambiar vita, figlie di benestanti cui la pensione non basta per sopravvivere.
Accalcatesi sulle rampe delle scale dell’immobile, si scambiano impressioni e accennano alle loro vite, spesso fatte di miseria ed espedienti per campare. Un furibondo litigio per la priorità in fila trasforma l’attesa in tragedia: la ringhiera cede, distruggendo ad uno ad uno i gradini e facendo precipitare le donne, alcune delle quali rimangono seriamente ferite; una delle ragazze più giovani, Cornelia Riva, morirà in seguito alle lesioni riportate.
Le ragazze ferite vengono portate in ospedale, dove realizzano un’amara scoperta: i medici pretendono il pagamento della retta giornaliera di lire 2300. Molte di loro sono costrette a ricoverarsi a casa perché impossibilitate a pagare.
Un marito per Anna Zaccheo (1953)
Durata: 101 minuti – b/n | Genere: drammatico | Regia: Giuseppe De Santis | Soggetto: Giuseppe De Santis, Alfredo Giannetti, Cesare Zavattini, Salvatore Laurani | Sceneggiatura: Elio Petri, Alfredo Giannetti, Cesare Zavattini, Giuseppe De Santis, Gianni Puccini | Produttore: Domenico Forges-Davanzati | Casa di produzione: Produzioni Forges-Davanzati/Minerva Film | Fotografia: Otello Martelli | Montaggio: Gabriele Varriale | Scenografia: Carlo Egidi | Costumi: Paolo Ricci | Musiche: Rino Da Positano, Goffredo Petrassi | Prima proiezione: 22 agosto 1953
Interpreti e personaggi principali
Silvana Pampanini: Anna Zaccheo | Amedeo Nazzari: dottor Illuminato | Massimo Girotti: Andrea Grazzi | Umberto Spadaro: don Antonio | Minica Clay: signora Illuminato | Anna Galasso: signora Zaccheo | Dora Scarpetta: Caterina | Agostino Salvetti: antiquario| Edoardo Imperatrice: Peppinello Zaccheo | Franco Bologna: Pasquale Zaccheo
Sinossi
Napoli. Anna è giovane, povera e molto bella: tutti gli uomini la guardano. Un giorno conosce Andrea, un marinaio che presta l’anno di leva obbligatorio nella sua città e i due si fidanzano. Sono una coppia come tante dell’epoca: la casta passeggiata domenicale, lo scambio di lettere, il progetto di sposarsi al più presto.
Andrea riparte per un viaggio in mare. Anna intanto cerca lavoro per potersi pagare il corredo, ma la sua bellezza le è di ostacolo. Alla fine trova lavoro come modella per foto pubblicitarie presso uno studio fotografico. Lì conosce il dottor Illuminato, l’impresario, che nonostante i modi gentili e il fatto che sia sposato e padre approfitta di lei. Ma solo Anna ne paga le conseguenze: ormai è una donna “compromessa” da questa relazione.
Per uno scherzo del destino quello stesso giorno a casa di Anna arrivano i mobili che lei aveva acquistato per la sua dote, il vero motivo per cui si erano messi in moto tutti gli eventi. La famiglia della ragazza per evitare il disonore finge che siano stati pagati con il denaro di una vincita al lotto. L’imbarazzo è tale che Anna tenta il suicidio. Qualche giorno dopo, Anna incontra nuovamente Andrea, ma questi – saputo tutto – l’abbandona, incapace di perdonarla (e anche innervosito dal fatto che la ragazza, riconoscibile sui manifesti pubblicitari sparsi per la città, è sulla bocca di tutti).
La famiglia cerca di organizzare un matrimonio riparatore con il benestante e maturo don Antonio, proprietario di quattro negozi e dei relativi magazzini ma Anna, di fronte all’uomo, scappa: non ce la fa. La famiglia la isola sempre di più e dunque Anna decide di andare a vivere da sola, in un altro quartiere. I soldi però scarseggiano: Anna rivende i mobili ma anche quella somma finisce presto. Così, presa dalla fame e dalla disperazione, cede al corteggiamento insistente dell’indulgente don Antonio e si fidanza con lui. Pochi giorni dopo, tuttavia, Anna rompe la relazione: l’uomo le ripugna e lei cerca un amore vero.
Vivacchia con impieghi saltuari, fino a che un giorno incontra nuovamente Andrea. Lui sembra meglio disposto. Passano il pomeriggio e la sera insieme, chiacchierando. Poi lui sale in casa da lei, e passano la notte insieme. Il mattino dopo, però, Andrea torna a manifestare la sua gelosia per l’episodio con Illuminato e paradossalmente le rimprovera la notte appena passata. Lei chiede comprensione e perdono; lui teme invece che lei sia una ragazza troppo facile e chiede altro tempo. Anna in lacrime se ne va. Torna a casa con grande imbarazzo e timore ma la famiglia, con suo grande sollievo, l’accoglie bene.
Donne proibite (1954)
Durata: 95 minuti – b/n | Genere: drammatico | Regia: Giuseppe Amato | Soggetto: Bruno Paolinelli | Sceneggiatura: Giuseppe Mangione, Elio Petri, Bruno Paolinelli, Cesare Zavattini, Giuseppe De Santis, Gianni Puccini, Siro Angeli, Gigliola Falluto | Produttore: Giuseppe Amato | Casa di produzione: Amato Film | Fotografia: Anchise Brizzi| Montaggio: Gabriele Varriale | Scenografia: Virgilio Marchi | Costumi: Elio Costanzi| Musiche: Renzo Rossellini | Prima proiezione: 27 gennaio 1954
Interpreti e personaggi principali
Linda Darneli: Lola Baldi | Valentina Cortese: Vally | Lea Padovani: Franca | Giulietta Masina: Rosa Cercutelli | Lilla Brignone: Tamara | Carlo Dapporto: Vittorio | Anthony Quinn: Francesco Casertano | Alberto Farnese: Alberto Martelli | Lola Braccini: signora Cappello | Rossella Falk: Morena
Sinossi
Una casa di tolleranza viene improvvisamente chiusa poiché una prostituta, Tamara, tenta il suicidio gettandosi dalla finestra; viene ricoverata in gravi condizioni all’ospedale. Tre sue colleghe, Vally, Franca e Lola, sono costrette a chiedere ospitalità a Rosa, che ha abbandonato da tempo il mestiere e adesso ha un bell’appartamento. Vally vuole cambiar vita e conosce l’abruzzese Francesco. Decidono di sposarsi, ma poiché l’uomo deve emigrare, ricorrono a un matrimonio per procura.
Quando il giovane scopre il suo passato torbido, glielo rinfaccia; la donna fugge dalla disperazione e va incontro a una tragica morte. Tamara, provata nel fisico, dopo il ricovero, ha una crisi mistica e verrà accolta in un istituto di suore; Franca, che ha già una bambina, trova un lavoro e la accoglie nella sua nuova casa. Lola, invece, sotto la corazza della spregiudicatezza ha in realtà un animo sensibile e generoso. Decide di tornare dai suoi genitori ormai anziani, ma scopre che la sorella è ormai prossima al matrimonio: per evitare uno scandalo decide di desistere e si rassegna a tornare in città, alla casa di tolleranza che nel frattempo ha riaperto i battenti; ma si accorge di essere gravemente malata.
Giorni d’amore (1954)
Durata: 98 minuti – b/n | Genere: commedia | Regia: Giuseppe De Santis | Soggetto: Libero de Libero, Elio Petri, Giuseppe De Santis, Gianni Puccini | Sceneggiatura: Libero de Libero, Elio Petri, Giuseppe De Santis, Gianni Puccini | Casa di produzione: Excelsa Film, Minerva Film | Fotografia: Otello Martelli | Montaggio: Gabriele Varriale | Scenografia: Domenico Purificato | Costumi: Domenico Purificato| Musiche: Mario Nascimbene | Prima proiezione: 1 ottobre 1954
Interpreti e personaggi principali
Marcello Mastroianni: Pasquale | Marina Vlady: Angela | Santina Tucci: Teresa | Angelina Longobardi: Concetta | Fernando Jacovolta: Adolfo | Giulio Calì: nonno Pietro | Renato Chiantoni: Francesco | Pina Gallini: nonna Filomena
Sinossi
Due giovani contadini, Angela e Pasquale, sono promessi sposi da alcuni anni. Qualche anno prima, quando è tornato a casa dopo il servizio militare, Pasquale avrebbe voluto sposare Angela; ma al paese le nozze, per essere ritenute valide, devono celebrarsi con tutta solennità e richiedono una spesa notevole. Le famiglie dei fidanzati sono povere e il matrimonio viene rimandato d’anno in anno, finché un giorno Pasquale decide di ricorrere ad un sotterfugio. Rapirà Angela in modo che il matrimonio diverrà inevitabile e le nozze verranno celebrate in fretta e semplicità.
Il piano tacitamente concordato con le famiglie viene messo in esecuzione; ma strada facendo le cose si complicano. Le famiglie, che dovrebbero fingere di litigare, litigano sul serio. Angela non se la sente di trascorrere la notte con Pasquale, ma alla fine quel che doveva succedere, succede. Malgrado l’incomprensione dei parenti, i due innamorati, che hanno vissuto la loro prima notte nuziale, vanno in chiesa e si sposano.
Quando tramonta il sole (1956)
Durata: 99 minuti – b/n | Genere: biografico, drammatico, sentimentale | Regia: Guido Brignone | Soggetto: Elio Petri, Gianni Puccini | Sceneggiatura: Elio Petri, Gianni Puccini, Ivo Perilli | Produttore: Giovanni Addessi | Casa di produzione: Titanus, Trionfalcine | Fotografia: Gianni Di Venanzo | Montaggio: Gabriele Varriale | Scenografia: Domenico Purificato | Costumi: Domenico Purificato| Musiche: Michele Cozzoli, Salvatore Gambardella | Prima proiezione: 12 aprile 1956
Interpreti e personaggi principali
Carlo Giuffré: Salvatore Gambardella | Maria Fiore: Carolina| Giacomo Rondinella: Peppino | Abbe Lane: Eugenia Fougère | Franco Caruso: Gennarino | Alberto Rabagliati: l’impresario milanese | Mario Carotenuto: Ferdinando Bideri
Sinossi
Savarese, operaio con un’ottima voce, canta le canzoni create da Salvatore Gambardella. Non avendo studiato, Gambardella si serve di un vecchio maestro per trascrivere le note delle sue composizioni. Rivoltosi all’editore musicale Don Ferdinando Bideri, il giovane Gambardella ottiene un buon contratto e conosce la nipote Carolina di cui si innamora.
Per aiutare Giovanna, una amica che vuole liberarsi di uno sfruttatore, Gambardella partecipa in incognito ad un concorso organizzato dallo stesso editore, lo vince ma viene squalificato e lasciato da Carolina che crede di essere stata tradita. Gambardella ottiene un nuovo contratto, questa volta a Milano, dove si reca con l’amico Savarese e dove conosce Consuelo, una canzonettista che diventerà il suo nuovo amore.
La nostalgia è però molto forte e, dopo anni di successi, decide di lasciare Consuelo e di tornare a Napoli dove avrà modo di ritrovare Carolina. La ragazza si riconcilia subito con lui e dopo poco tempo anche lo zio acconsente alle nozze, ma il giorno stesso del matrimonio l’autore, logorato da anni di lavoro febbrile, viene colpito da un attacco di cuore. Morirà poco dopo ammirando la sua città che per tanti anni lo ha ispirato.
Uomini e lupi (1957)
Durata: 102 minuti – b/n | Genere: drammatico | Regia: Giuseppe De Santis, Leopoldo Savona | Soggetto: Tonino Guerra, Elio Petri, Giuseppe De Santis | Sceneggiatura: Tonino Guerra, Elio Petri, Giuseppe De Santis, Cesare Zavattini, Tullio Pinelli, Ivo Perilli, Gianni Puccini | Produttore: Giovanni Addessi | Casa di produzione: Titanus | Fotografia: Piero Portalupi | Montaggio: Gabriele Varriale | Scenografia: Ottavio Scotti | Costumi: Graziella Urbinati| Musiche: Mario Nascinbene, Franco Ferrara | Prima proiezione: 12 febbraio 1957
Interpreti e personaggi principali
Silvana Mangano: Teresa | Yves Montand: Ricuccio| Giacomo Rondinella: Peppino | Pedro Armendàriz: Giovanni | Irene Cefaro: Bianca | Giulio Calì: Nazareno | Guido Celano: don Pietro | Euro Teodori: Amerigo
Sinossi
A Vischio, piccolo borgo dell’Abruzzo, arrivano due lupari, cacciatori professionisti di lupi: uno è Giovanni, che ha con sé la moglie Teresa ed il figlioletto Pasqualino, l’altro Ricuccio, un solitario avventuriero. Entrambi sono attratti dal premio di 20 000 lire per ogni lupo ucciso messo in palio dal Comune. Tra i due si accende subito una rivalità, anche perché Ricuccio manifesta apertamente interesse per Teresa. Dopo alterne fortune nelle battute di caccia ai lupi, Giovanni riesce finalmente ad intrappolarne uno vivo e cerca di catturarlo da solo, allettato dalla possibilità di rivenderlo ad un giardino zoologico, con un guadagno di altre 60 000 lire. Nonostante la insistenze di Teresa, Giovanni si ostina a fare tutto da solo e, assalito dal branco di cui faceva parte il lupo prigioniero, rimane ucciso.
Ciò scatena la reazione di tutti i paesani, che effettuano una massiccia battuta di caccia, durante la quale Ricuccio riesce ad uccidere uno dei lupi. Nel frattempo egli si è legato a Bianca, la figlia di Don Pietro, il maggiorente del paese. Ricuccio e Teresa vanno in giro per i paesi della zona a riscuotere i premi che spettano ai lupari; durante questo viaggio Pasqualino riesce a catturare due cuccioli di lupo, ma Teresa li libera, commossa dall’inseguimento della lupa, madre dei due cuccioli. Un giorno i due sostano presso una ricca famiglia dove si tiene una festa, nel corso della quale Ricuccio chiede a Teresa di legarsi a lui, ma lei lo respinge.
Una notte i lupi assaltano direttamente il paese, facendo strage di animali domestici. Ricuccio li affronta e riesce a catturarne uno vivo. Alla fine dell’inverno Ricuccio lascia il paese e Bianca, insoddisfatta della vita tra quelle montagne ed innamorata dell’uomo, decide di fuggire assieme a lui. Don Pietro però la sorprende e si reca al luogo del loro appuntamento perché vuole vendicare l’onore della figlia uccidendo Ricuccio. Mentre i due si affrontano, interviene Teresa che convince Don Pietro ed accogliere Ricuccio in casa propria come marito di Bianca. Ricuccio si avvia quindi con Don Pietro verso il paese, ma poco dopo ci ripensa e, riuscendo a sfuggire alle fucilate dell’anziano possidente, raggiungerà Teresa, nella quale alla fine prevale l’amore verso di lui, e Pasqualino, che già lo ha accolto come nuovo padre.
Un ettaro di cielo (1958)
Durata: 102 minuti – b/n | Genere: drammatico | Regia: Aglauco Casadio | Soggetto: Aglauco Casadio | Sceneggiatura: Aglauco Casadio, Tonino Guerra, Elio Petri, Ennio Flaiano | Produttore: Franco Cristaldi | Casa di produzione: Lux Film, Vides Cinematografica | Fotografia: Gianni Di Venanzo | Montaggio: Gabriele Varriale | Scenografia: Gianni Polidori | Costumi: Gianni Polidori | Musiche: Nino Rota | Prima proiezione: 12 febbraio 1957
Interpreti e personaggi principali
Silvana Mangano: Teresa | Yves Montand: Ricuccio| Giacomo Rondinella: Peppino | Pedro Armendàriz: Giovanni | Irene Cefaro: Bianca | Giulio Calì: Nazareno | Guido Celano: don Pietro | Euro Teodori: Amerigo
Sinossi
Severino Balestra, un ambulante che gira per le varie feste paesane del delta del Po vendendo cianfrusaglie, torna a Migliarino, dove vivono tre anziani che sbarcano il lunario con qualche lavoretto da barbiere, oppure pescando di frodo le anguille. Lì vive anche Marina, la giovane che ha avuto con lui una relazione l’anno precedente e che adesso lavora nella locanda del paese.
Severino racconta ai tre ingenui vecchi storie inverosimili sulle grandi città e sul progresso. Alla sera, dopo aver tentato inutilmente di passare la notte con Marina nella locanda, Severino si ferma dai tre anziani e qui propone loro un affare: la vendita di pezzi del cielo, che li farà diventare ricchi perché potranno farsi pagare l’affitto dagli aerei che passano da lì. Naturalmente – dice loro – potranno usare la proprietà solo da morti. I tre ingenui anziani accettano l’affare e gli danno 3 000 lire, tutti i loro risparmi, come anticipo. Poi decidono di uccidersi per poter approfittare subito del loro investimento e tentano di farlo nell’unico modo possibile in quella zona: annegandosi nelle paludi. Ma non hanno calcolato che molte zone sono state ormai bonificate e quando uno dei tre si getta in acqua, essa è profonda solo pochi centimetri.
Severino, che non si era reso conto delle conseguenze del suo gesto, intanto è restato in paese a fare le sue truffe. Incontra di nuovo Marina e questa volta la ragazza, che è comunque attratta dalla cialtronesca simpatia di Severino, non lo respinge e si allontana con lui tra i canneti. Qui Severino capisce i propositi dei tre anziani e disperato, credendo che davvero si stiano suicidando, si mette a cercarli nella palude. I tre intanto, dopo il fallito tuffo in acqua, si ubriacano, ma corrono davvero il rischio di annegare perché il vecchio barcone su cui vivono va verso il largo ed affonda. Vengono salvati dalla guardie, con cui per anni sono stati in conflitto per la pesca di frodo.
La strada lunga un anno (1958)
Durata: 162 minuti – b/n | Genere: drammatico | Regia: Giuseppe De Santis | Soggetto: Giuseppe De Santis | Sceneggiatura: Maurizio Ferrara, Tonino Guerra, Elio Petri, Mario Socrate, Giuseppe De Santis | Produttore: Ivo Vrhovec | Casa di produzione: Croatia Film, Jardan Film | Fotografia: Marco Scarpelli, Pasqualino De Santis | Montaggio: Boris Tesija | Scenografia: Zelimir Zagotta | Musiche: Vladimir Kraus-Rajteric | Prima proiezione italiana: 2 settembre 1959
Interpreti e personaggi principali
Silvana Pampanini: Giuseppina Pancrazi | Massimo Girotti: Chiacchiera| Eleonora Rossi Drago: Susanna | Ivica Pajer: Lorenzo | Bert Sotlar: Guglielmo Cosma | Gordana Miletic: Angela | Milivoje Zovanovic: Davide
Sinossi
In un piccolo e poverissimo paese di montagna sembrano non esserci speranze per il futuro. Manca il lavoro e non ci sono soldi per alcun tipo di impresa. Un giorno, però, uno degli abitanti del villaggio, Guglielmo, che ha moglie e figli ma non ha un lavoro per provvedere loro, ha un’idea: dare comunque inizio alla costruzione di una strada che colleghi il paese al mare. In poco tempo tutto gli abitanti del paese sono in fermento e molti altri accorrono per partecipare al lavoro, ritenendolo autorizzato dal Comune. Quando però scoprono che la strada è un’iniziativa di Guglielmo, all’entusiasmo subentra la delusione. Uno strano vagabondo, soprannominato “Chiacchiera” però rasserena gli animi e convince tutti che ha ragione Guglielmo: quando la strada sarà finita, qualcuno pagherà. Ma gli ostacoli da superare sono molti. I contadini protestano per l’espropriazione della terra e il sindaco minaccia di far interrompere i lavori con la forza.
Quando interviene la polizia e arresta gli uomini per uso improprio di esplosivi, sono le donne a dare inizio alla protesta. Gli uomini vengono scarcerati e il sindaco, visto che il Governo non è disposto a sovvenzionare i lavori, è costretto a dimettersi. Il nuovo sindaco, che era il vecchio maestro elementare, dopo molte indecisioni si schiera a favore dei suoi concittadini e si trova il modo di ottenere i soldi per costruire la strada. Si devono far pagare le tasse a quanti, appellandosi a privilegi feudali, non le hanno mai versate. Per il paese inizia un’epoca nuova.
Le notti dei teddy boys (1959)
Durata: 93 minuti – b/n | Genere: drammatico | Regia: Leopoldo Savona | Soggetto: Tommaso Chiaretti, Franco Giraldi, Elio Petri, Leopoldo Savona | Sceneggiatura: Tommaso Chiaretti, Franco Giraldi, Elio Petri, Leopoldo Savona | Produttore: Gilberto Rossini, Ugo Tucci | Casa di produzione: Aurelia Film, Unia Film | Fotografia: Enzo Serafin | Montaggio: Renato Cinquini | Scenografia: Ottavio Scotti | Costumi: Adriana Monaco | Musiche: Armando Trovajoli | Prima proiezione italiana: 2 settembre 1959
Interpreti e personaggi principali
Geronimo Meinyer: Mario Fantoni | Corrado Pani: Costantino Baldi| Enio Girolami: Nino | Massimo Girotti: signor Baldi | Franca Bettoja: Orietta Fantoni | Gordana Miletic: Angela | Alessandra Panaro: Luisa | Mario Carotenuto: sior Annibale
Sinossi
Mario, Costantino ed un loro compagno di liceo si accordano per fare, come loro dicono, uno “scherzo” al Sor Annibale, il proprietario del bar che frequentano inseme ad altri gruppi di giovincelli. Il Sor Annibale, sposato, ha una storia con Rosetta, la ex cassiera: i tre vogliono impaurirlo con la minaccia di uno scandalo. In realtà lo ricattano, usando una fotografia compromettente, e gli impongono di sborsare centomila lire. Mario, figlio di un povero impiegato statale, si lascia trascinare senza rendersi esattamente conto della gravità della cosa, mentre Costantino figlio di un pittore spiantato che ha rotto ogni rapporto con la moglie, è un giovane intelligente, che sa quello che fa. Il facile successo ottenuto spinge i tre a tentare altri colpi del genere, anche i giornali incominciano ad occuparsi di loro, asserendo che la banda costituisce un pericolo per le coppie che si appartano nelle auto. Immaginando che gli istituti di bellezza siano divenute case di appuntamenti, Costantino ed i suoi amici tentano nuovi ricatti.
Nel corso di una nuova impresa Mario scopre che sua sorella Orietta lavora in un centro estetico e l’impresa finisce male. La polizia, in base a vari indizi raccolti, arresta Mario, benché questi sia il più onesto della compagnia. Infatti per guadagnarsi qualche soldo, Mario aveva lasciato la scuola e s’era messo a fare il commesso, ed al Sor Annibale, stupefatto, aveva restituito la propria quota della somma estortagli. Interrogato, Mario non denuncia i compagni. L’arresto di Mario sgomenta Costantino, che riesce però a superare brillantemente l’esame di maturità e, accompagnato da suo padre, si reca subito dopo al Commissariato, dove scagiona Mario che verrà liberato. Costantino seguirà poi in prigione la sorte degli altri teddy-boys.
Treno senza orario (1959)
Durata: 121 minuti – b/n | Genere: drammatico | Regia: Veljko Bulajić | Soggetto: Veljko Bulajić | Sceneggiatura: Ivo Braut, Stjepan Perovic, Elio Petri, Veljko Bulajić | Produttore: Gilberto Rossini, Ugo Tucci | Casa di produzione: Jadran Film | Fotografia: Kreso Grcevic | Montaggio: Blazenka Jencik | Scenografia: Dusan Jericevic | Costumi: Marko Cerovac | Musiche: Vladimir Kraus-Rajteric | Prima proiezione italiana: 1 ottobre 1959
Interpreti e personaggi principali
Olivera Markovic: Ike | Lia Rho-Barbieri: Venka| Inge Ilin: Dana | Ljiljana Vajler: Zeka | Ivica Pajer: Nikolica | Milan Milosevic: Perisa | Jan Sid: Jole | Stole Arandjevolic: Lovre
Sinossi
Alla fine degli anni Cinquanta, la popolazione dei poveri villaggi situati nella zona costiera della Dalmazia lascia le proprie case per raggiungere le fertili pianure di Vojvodina sperando di iniziare una nuova vita. Sono in pochi a possedere vecchie automobili che hanno caricato di tutti i loro miseri averi. Gli altri si imbarcano a bordo di treni che viaggiano a velocità ridotta, si fermano frequentemente per far salire altre persone e non si sa precisamente quando arriveranno a destinazione. Tra desideri, aspirazioni e sogni, molte vite si incrociano…
Vento del sud (1959)
Durata: 98 minuti – b/n | Genere: drammatico | Regia: Enzo Provenzale | Soggetto: Giuseppe Mangione, Enzo Provenzale | Sceneggiatura: Giuseppe Mangione, Enzo Provenzale, Elio Petri, Armando Crispino | Produttore: Franco Cristaldi | Casa di produzione: Vida Cinematografica, Lux Film | Fotografia: Gianni Di Venanzo | Montaggio: Ruggero Mastroianni | Scenografia: Graziella Urbinati | Costumi: Graziella Urbinati | Musiche: Gino Marinuzzi Jr. | Prima proiezione: 2 settembre 1959
Interpreti e personaggi principali
Renato Salvatori: Antonio Spadara | Claudia Cardinale: Grazia Macrì| Rossella Falk: Deodata Macrì | Annibale Ninchi: marchese Macrì | Franco Volpi: barone Lo Guzzo | Laura Adani: baronessa Lo Guzzo | Ivo Garrani: padrino di Antonio | Giuseppe Cirino: Luigino
Sinossi
La vicenda si svolge nella Sicilia Orientale, nella zona delle saline. Ad Antonio, giovane operaio, è stata affidata la missione di compiere una vendetta, uccidendo il marchese Macrì. Di fronte all’occulto potere dei mandanti, Antonio non ha il coraggio di rifiutare l’incarico e si reca nell’isola in cui risiede il marchese assieme alle due figliole Deodata e Grazia.
Il giovane operaio, però, non si sente di adempiere il funesto mandato e fugge insieme a Grazia, la più giovane delle figliole del marchese, la quale vuol sottrarsi alla triste vita della salina. Inseguiti dai mandanti del delitto, i due giovani giungono a Palermo, dove trovano rifugio in una pensione. Ma anche qui Antonio viene rintracciato dai suoi persecutori, che gli impongono di dividersi da Grazia. Per sottrarre la fanciulla ad ogni pericolo, il giovane la lascia, facendole credere che egli non l’ama, e si dirige verso il porto. Ma il pensiero di Grazia non gli dà tregua ed egli torna alla pensione, dove apprende che la fanciulla si è uccisa. Disperato, Antonio affronta i suoi persecutori, ma paga con la vita la sua ribellione.
L’impiegato (1960)
Durata: 95 minuti – b/n | Genere: commedia | Regia: Gianni Puccini | Soggetto: Elio Petri, Tommaso Chiaretti, Nino Manfredi, Gianni Puccini | Sceneggiatura: Elio Petri, Tommaso Chiaretti, Nino Manfredi, Gianni Puccini | Produttore: Tonino Cervi, Alessandro Jacovoni | Casa di produzione: Ajace Produzioni Cinematografiche | Fotografia: Carlo Di Palma | Montaggio: Nino Baragli | Scenografia: Giovanni Checchi, Carlo Egidi | Musiche: Piero Piccioni | Prima proiezione: 21 gennaio 1960
Interpreti e personaggi principali
Nino Manfredi: Nando Guida | Eleonora Rossi Drago: ispettrice Maria Jacobetti| Anna Maria Ferrero: Joan | Andrea Checchi: Francesco Somma | Anna Campori: Lisetta Guida | Gianrico Tedeschi: direttore | Franco Giacobini: Rotondi | Pietro De Vico: McNelly
Sinossi
Nando, impiegato presso una grande impresa immobiliare, conduce una vita modesta, che si svolge tutta tra casa e ufficio. Egli vive con sua sorella, una donna di una certa età ancora nubile che un suo collega vedovo corteggia assiduamente. Nando sopporta la sua vita perché trova un rifugio e un compenso nei suoi fantastici sogni notturni, in cui vede sempre appagate tutte le sue aspirazioni. Ma improvvisamente, il placido ritmo della vita d’ufficio subisce un’alterazione in seguito all’arrivo della dottoressa Jacobetti, donna energica, cui è affidato l’incarico di svecchiare l’Istituto Immobiliare. Per conseguire l’intento, la dottoressa s’ispira a nuove teorie di matrice americana, la cui applicazione è destinata a sconvolgere persino la vita privata degli impiegati. Le riforme introdotte dalla dottoressa Jacobetti estendono la loro influenza anche al sogni di Nando, non più ricchi di lusinghe e di dolci illusioni.
Poiché la Jacobetti lo ha minacciato di licenziarlo, Nando inizia a odiarla e una notte sogna addirittura di ucciderla. Nando si sveglia in preda al panico, ma viene a sapere che la dottoressa si è resa conto che i suoi metodi l’hanno resa invisa ai dipendenti e ha dato le dimissioni. Ma quando la donna sta per lasciare la sede della società, Nando s’accorge di amarla e vorrebbe dirle qualche parola gentile: l’improvviso arrivo del marito, però, sconvolge i suoi piani. A Nando non resta quindi che riprendere la sua monotona vita d’impiegato, alla quale continuerà a trovare un compenso nel mondo incantato dei sogni.
La garçonnière (1960)
Durata: 94 minuti – b/n | Genere: commedia | Regia: Giuseppe De Santis | Soggetto: Elio Petri, Tonino Guerra, Roberto Gerardi, Franco Giraldi, Carlo Bernari, Ugo Pirro | Sceneggiatura: Elio Petri, Tonino Guerra, Roberto Gerardi, Franco Giraldi, Carlo Bernari, Ugo Pirro | Produttore: Roberto Amoroso | Casa di produzione: Ramo Film | Fotografia: Roberto Gerardi, Pasqualino De Santis, Ennio Guarnieri | Montaggio: Otello Colangeli | Scenografia: Ottavio Scotti | Musiche: Mario Nascinmbene | Prima proiezione: 21 gennaio 1960
Interpreti e personaggi principali
Raf Vallone: Alberto Fiorini | Eleonora Rossi Drago: Giulia Fiorini | Marisa Merlini: Pupa | Gordana Miletic: Laura | Nino Castelnuovo: Vincenzo | Maria Fiore: Clementina | Ennio Girolami: Alvaro | Clelia Matania: Angelina
Sinossi
Alberto Fiorini, un costruttore edile, è pedinato dalla moglie Giulia la quale sospetta che il marito si rechi in una garçonnière per incontrarsi con una giovane indossatrice. Giulia, infatti, ha ragione: Alberto si è innamorato della giovanissima Laura credendo, in tal modo, di ritrovare la giovinezza ormai lontana. La ragazza, puntuale all’appuntamento, trova ad attenderla la moglie di Alberto. Ella entra ugualmente nella casa dove Alberto la sta aspettando ma l’incontro con Giulia l’ha turbata profondamente. Confessa così ad Alberto di essere stata di un altro uomo e poi rifiuta di restare con lui. Poco dopo Laura se ne va, mentre Alberto esce in strada per avere una spiegazione con la moglie.
Tornato nella garçonnière, il costruttore cade in un sonno profondo. All’alba, uscendo in strada, trova Giulia che lo sta aspettando in macchina e torna con lei a casa, rievocando i momenti felici della loro unione.
Il gobbo (1960)
Durata: 103 minuti – b/n | Genere: commedia | Regia: Carlo Lizzani | Soggetto: Elio Petri, Luciano Vincenzoni, Tommaso Chiaretti | Sceneggiatura: Carlo Lizzani, Ugo Pirro, Vittoriano Petrilli, Mario Socrate | Produttore: Dino De Laurentiis | Casa di produzione: Dino De Laurentiis Cinematografica | Fotografia: Leonida Barboni, Aldo Tonti, Giuseppe Aquari | Montaggio: Franco Fraticelli | Scenografia: Mario Chiari | Musiche: Piero Piccioni | Prima proiezione: 21 gennaio 1960
Interpreti e personaggi principali
Gérard Blain: Alvaro Cosenza | Anna Maria Ferrero: Nina | Pier Paolo Pasolini: Leandro detto “er monco” | Bernard Blier: maresciallo | Ivo garrani: Moretti | Nino Castelnuovo: Cencio | Enzo Cerusico: Scheggia | Franco Balducci: Pellaccia
Sinossi
Nell’ultima fase della guerra, un giovane della periferia romana, Alvaro, soprannominato “il Gobbo”, è diventato famoso compiendo una serie di attentati contro i tedeschi ed i fascisti. Suo personale ed accanito avversario è il commissario della polizia fascista, Poletti. Per vendicarsi di lui, Alvaro non esita ad usare violenza alla sua giovane figlia Nina. Da quel momento il destino accomuna la sorte dei due uomini. Alvaro viene poco tempo dopo ferito dai tedeschi; si rifugia in casa di Nina e la ragazza, innamoratasi nonostante tutto del giovane fuorilegge, lo nasconde, sfidando il pericolo di una rappresaglia. Lo stesso commissario Poletti, che ha crudelmente infierito sui compagni di lotta di Alvaro, non tarda a cadere in un tranello e viene ucciso dal “Gobbo”.
L’arrivo delle truppe alleate nella capitale sembra metter fine alla catena di vendette e violenze. Alvaro, accortosi d’esserne innamorato, propone alla ragazza di sposarlo, ma Nina lo respinge; ella ha ormai toccato il fondo della degradazione diventando una donna di malaffare. Anche se la guerra è finita, Alvaro non desiste dalle sue sanguinose imprese. Ora rapina i “borsari neri” e gli speculatori distribuendo il ricavato delle sue aggressioni ai poveri ed agli orfani. Braccato sempre più dappresso dalla polizia, il fuorilegge tenta ancora una volta di uscire dal cerchio che si è stretto intorno a lui ed ancora una volta gli è accanto Nina, la ragazza che egli, pur amando, ha votata ad un tragico destino. Dopo una notte di angosciosa attesa, quando sembra che la salvezza sia ormai a portata di mano Alvaro e Nina cadono uccisi in una sparatoria.